- Pubblicata il 07/06/2003
- Autore: Gino
- Categoria: Racconti erotici sottomissione
- Pubblicata il 07/06/2003
- Autore: Gino
- Categoria: Racconti erotici sottomissione
Alla stazione - Lecce Trasgressiva
ciao sono gino un giovane bsx 26 enne. La scorsa estate mi sono recato a S.Domingo in vacanza per vedere se, come si raccontava qui da noi, era davvero il paradiso delle donne. Siamo partiti in un gruppo di 4 amici e non appena sistemati in albergo ci siamo dati da fare per sondare il terreno, nonchè la fauna femminile locale. Ebbene, era tutto vero. Il turista ha effettivamente centinaia di occasioni per accoppiarsi con donne che a casa ns. sarebbero inavvicinabili tanto sono belle. E naturalmente sia il sottoscritto che i miei amici ne abbiamo approfittato a più non posso. Ma non è questa la storia che vi voglio raccontare. La storia più intensa mi è capitata una mattina che dovevo raggiungere un paese per un'escursione; ero solo perchè i miei amici nn ne volevano sapere di staccarsi dalle poppe delle loro amanti, e così mi recai alla stazione dei pullman da solo. Quando entrai mi accomodai su una panca e sistemai il mio zaino a dovere, poi vi poggiai i piedi sopra dovendo attendere ancora più d' un'ora. La stazione era semideserta, ed io vagavo con lo sguardo in tutti gli angoli, così come si fa quando nn si ha nulla da fare. Ad un certo punto si apre la porta di un ufficio e sento delle voci parlare; incuriosito mi focalizzo sulla scena sebbene nn capissi di cosa si parlasse. Poi lentamente da dietro la porta esce la figura di un uomo piuttosto grassoccio che intuisco sta parlando con una donna ma lei, non la riesco a vedere. Mi soffermo sull'immagine nella speranza di vedere la padrona di quella voce, ma l'apparizione tarda a venire, il pancione continua a chiacchierare e lei resta nascosta dalla porta. La cosa mi intriga e rimango ancora in attesa. Finalmente il pancione arretra un po' e dalla porta sbuca una meravigliosa poliziotta di colore. Come esce mi nota, anche perchè ci sono solo io, ma continua a parlare amabilmente col tipo come se niente fosse. Ma per me nn è così: sono folgorato dalla bellezza di quel corpo sinuoso e ben fatto. E' una donna sui 30, nera come l'ebano, i capelli raccolti in centinaia di treccine, occhi dal taglio orientale... e un seno di splendide dimensioni e consistenza. Il suo fisico è largo sulle spalle, stretto in vita e i fianchi sono un capolavoro della natura, le proporzioni sono a dir poco perfette e mentre la guardo sento crescere l'erezione nei pantaloni. In particolare il mio interesse si ferma sui grandi seni, ma noto che anche la divisa che porta accentua la magnificenza del suo corpo, inoltre è bardata di tutto punto: cinturone con pistola, manette e manganello. I pantaloni sono attillatissimi a mostrare la splendida sagoma delle cosce. Non appena le vedo il sedere mi scappa un sossulto. Non avevo ancora visto nulla di simile... è una bellissima pantera nera, e mentre faccio queste riflessioni mi accorgo che ha notato la lastra a raggi X che le ho appena fatto. Ha uno sguardo forte e superbo, noto che mentre parla col pancione, sta pensando qualcosa che mi riguarda. Ma io sono un turista in vacanza, e nn mi sento per nulla intimorito da quell'occhiata, semmai mi sento onorato, così continuo a gurdarla mentre parla facendomi tutte le varie fantasticherie del caso. Poi vedo che la poliziotta stringe la mano al tipo e la conversazione finisce; lei chiude la porta dell'ufficio e si avvia verso di me. Mi gurda fisso ed io sostengo lo sguardo con fierezza... è una femmina davvero fuori dal comune. Si avvicina a me e mi chiede i documenti. Io con fare sicuro di me glieli passo e lei comincia a parlarmi di visti di permanenze e altre cose che , un po' per l'idioma, un po' per lo sconcerto fatico a comprendere. Quello che mi è subito chiaro è che la bella mora è molto ma molto seria e difatti dopo pochi minuti mi intima di seguirla. Io accetto e scendiamo una scala in fondo alla sala di attesa. Porta in uno scantinato al che mi fermo e protesto per il trattamento che mi sta riservando. Ma lei mette la mano sulla fondina della pistola e mi intima di entrare in una stanza buia. Comincio ad essere spaventato davvero... entro io nel buio e lei subito dopo di me, chiude la porta e accende la luce. Ora il suo tono è molto più suadente, ma nn meno determinato. Mi invita a calare i miei pantaloni. Mi rifiuto... come si permette sono un turista italiano e che cazzo!! Non dice nulla... ma in un baleno mi trovo ammanettato ad uno scaffale. Mi metto a urlare ma mi rendo subito conto che lassotto nessuno può sentirmi. Mi volto e vedo la poliziotta che si toglie il cinturone e lo appoggia alla scrivania; poi capisco dal suo tono che avrei dovuto sfilarmi i pantaloni da solo, ora dovrà farlo lei. Mi abbassa pantaloni e mutande, la imploro di liberarmi, arrivo al punto di piangere come un ragazzino e in uno scatto di disperazione scalcio un po' i piedi. Lei mi urla qualcosa scostandosi, ma prende il manganello dal cinturone e mi colpisce con una certa forza sul culo ormai nudo. Piango veramente ora, e lei mi ordina di smettere, aiutandomi con altri colpi in diversi punti delle natiche. Poi afferrandomi per la mascella con una mano, mi gira il capo verso l'alto e me ne sferra ancora un paio. Mi parla ma ormai nn capisco più nulla... sono in preda al panico più assoluto, e lei mentre ride mi lecca una guancia. Ancora qualche bastonata alle mie terga e poi si ferma... ha il tono di chi finalmente può vendicarsi. Mi prende per i capelli e mi poggia il manganello sulle labbra... nn capisco cosa dice, ma è ovvio che devo leccarlo. lo faccio, me lo spinge dentro la bocca e con inaspettata delicatezza lo fa scorrere un po' su e giù. Mi molla i capelli e mi prende in mano l'uccello che è sempre stato gonfio e turgido come non mai... iniziando a masturbarlo mi parla con estrema dolcezza. Mi sfila il manganello e mi lecca le labbra, sento che mi appoggia il manganello umido al buco del culo... poi mi infila la lingua in bocca e il palo nel culo. E' grosso e mi irrigidisco, una fitta di dolore mi arriva fino al cervello e mi stacco dal suo bacio. Lei mi gira dietro e mi infilza un'altra volta, poi un'altra e un'altra ancora. Si ferma dentro di me e torna a baciarmi, con passione e stringendomi l'uccello con la mano, mi masturba ancora un po' poi riprende a penetrarmi, il buco è adesso aperto e il manganello scorre bene, comincio a provare un brivido di piacere, lei lo percepisce e mi bacia ancora. Mi accorgo che sono a gambe divaricate e con la schiena arcuata; accolco quel bastone nella mia intimità senza più soffrire e la poliziotta si china davanti a me, così mentre mi pompa il manganello su per il culo, può liberamente succhiarmi quella colonna di cazzo che mi ritrovo fra le cosce. E' deliziosa, il tocco della sua lingua è delicato e sensibilissimo, mentre la ventosa delle sue labbra potenti arriva a sfiorarmi le palle. Va avanti finchè nn sento la sborra uscire a fiumi in quella bocca vogliosa, mentre il culo abbraccia a intermittenza quel bastone. Ora me lo sfila, poi si alza, mi slega e si spoglia. La scopo sulla scrivania... e le rendo il favore con i dovuti interessi.
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