- Pubblicata il 01/05/2003
- Autore: Moro
- Categoria: Racconti erotici mature
- Pubblicata il 01/05/2003
- Autore: Moro
- Categoria: Racconti erotici mature
La "mia signora" - Lecce Trasgressiva
La “mia signora” è la mamma di un mio ex compagno di scuola. È una signora molto bella e con un aspetto molto giovanile, ai tempi della scuola era il sogno sessuale di molti dei miei compagni, se ne parlava spesso. Io avevo anche la fortuna di vederla spesso perché sono stati molti i pomeriggi sono andato a studiare da lui. Mi capitava così si di osservarla nelle sue faccende domestiche. Molte volte mi sorprendeva mentre ero intento guardarla, e lei mi rispondeva con un sorrisetto che era un misto tra l’ammonimento e il compiacimento!!! Insomma se la scusa era quella di studiare assieme al mio compagno, la verità è che raccoglievo materiale per le mie seghe notturne. Una volta diplomati capitava sempre meno di andare a trovare la mia signora, e quando oramai la stavo dimenticando ecco che ci incontriamo in un supermercato entrambi intenti a fare la spesa. Quando mi vede mi fa un grosso sorriso e mi abbraccia. Ci mettiamo a parlare, io ormai più maturo riesco ad intrattenere una simpatica conversazione con lei e alla fine mi invita ad andarli trovare per trascorrere qualche serata a casa loro, perché “al figlio” avrebbe fatto piacere.
Così un pomeriggio cerco di rintracciarlo al cell, ma si trovava fuori per lavoro col padre e mi disse che sarebbero rientrati solo l’indomani…. io però non ce la facevo ad aspettare, volevo rincontrare la mia signora e scambiare due chiacchere con lei, così passo lo stesso da casa, busso, mi fa salire…
Era giugno, lei indossava una canottiera, una gonna lunga e dei sandali ad infradito. Mi dice che è contenta che io sia passato, ma è dispiaciuta perché il figlio non c’è, io esprimo sorpresa e mi dimostro amareggiato, mi invita comunque a rimanere per farle un po’ di compagnia… favoloso!!!! Parliamo per circa due ore di tutto, ridiamo un sacco e nel frattempo mi fa ascoltare dei “vecchi” dischi di quando lei era giovane. Si stava troppo bene con lei, sebbene stessi facendo una fatica immane a mantenermi, non le avevo ancora guardato le tette, quasi in bella mostra visto che stava con una canottiera e senza reggiseno, e in più avrei tanto voluto allungarmi di quel poco che mi bastava per darle un bacio sulle sue sensualissime labbra, ma non ne avevo il coraggio non volevo si rompesse quella atmosfera, così ad un certo punto fu anche lei che cominciò a prendermi in giro, mi chiese sorridendo come mai ancora non avessi sbirciato tra le sue tette, <
Iniziai così a raccontarle quello che avrei voluto mi facesse. Annuì facendo un grosso sospiro e spalancando gli occhi, pensando a quello che potessi chiederle. Lei stava seduta di fianco, così le chiesi di sbottonarmi con la bocca i pantaloni e di farmi un super pompino. Si diresse lentamente verso i pantaloni e fu contenta di scoprire un grosso cazzo già umido ad attenderla. Lo prese subito tutto in bocca e con la lingua comincioò a fare un mulinello tutto intorno, poi con la lingua lo ripercorse da sotto a sopra e si dedico alla mia cappella rossa bollente. Stette dieci minuti lì leccarmi, senza fermarsi, alzò solo in un paio di occasioni gli occhi per vedere la mia faccia estasiata intenta ad osservarla e ad incitarla a continuare, dopodichè la fermai la portai verso di me e le baciai le labbra bagnate per godere insieme del mio liquido... la distesi sul divano e iniziai ad intrufolarmi sotto la lunga gonna alla ricerca della figa bagnata... e fu così che mi imbattei contro i peli della figa intrisi del suo umore, dopo averla leccata per bene le levai i vestiti e mi distesi lentamente sul suo corpo nudo leccando vogliosamente tutta la sua pancia ma soprattutto le due grosse tette, non proprio sode ma lo stesso meritevoli di una accurata attenzione, mi ci soffermai molti minuti prima di distendermi completamente su di lei anch’io a mia volta nudo ,,, e giunto faccia a faccia, mentre stavamo limonando come due giovani innamorati, lei prese con le sue mani il mio uccello rittissimo e bagnatissimo e se lo strofinò sulla sua passerona... uao che goduria, riuscimmo appena ad aprire gli occhi, a sorriderci e a confessarci di stare godendo da pazzi che improvvisamente spinse finalmente dentro di sé il mio “arnese”, un solo colpo ed ero già tutto dentro, ella diede un altro forte sospiro e un piccolo urlo di piace e mi incitò a proseguire senza darle tregua perché voleva che la penetrassi ... io sentivo che rispetto alle fighe strette delle ragazze mie coetanee con ero stato precedentemente, la figa della mia signora era molto più larga e non facevo nessuna fatica a penetrarla, ma non per questo stavo sentendo meno piacere, anzi stavo godendo da pazzi, sentivo ora le sue mani sul io sedere spingere ad ogni colpo forte contro di lei , e poi la sentivo ansimare fortemente contro il mio viso, era in trance, mi sussurrava nell’orecchio: << chiamami, chiamami, mi stai facendo godere, quando verrai, voglio che mi vieni dentro, voglio che mi riempi del tuo sperma,,,,>>. A queste parole io non capii più nulla e mi misi a trombarla con maggiore impeto e desiderio, resistetti per altri due minuti circa poi senza avvertirla, forse senza neanche rendermene conto, iniziai a sborrarle dentro, lei mi guardo fisso negli occhi con aria sbigottita, c’era tanto sperma nelle mie palle perché erano più di due settimane che non rombavo, e sentendo i getti del mio cazzo colpire le pareti interne della sua voluttuosa vagina, raggiunse in poco tempo anche l’orgasmo. Mi strinse forte contro di lei e gemette nominando il mio nome con una voce sensualissima. Entrambi sudati e soddisfatti rimanemmo per qualche minuto senza dir nulla soltanto con un sorriso stampato e intenti a riprendere fiato!!!
Iniziammo a confrontare le nostre sensazioni, entrambi increduli ma contenti di aver provato questa magica esperienza insieme. Nel frattempo però le mie mani si allungarono per una ulteriore scoperta del suo corpo... passavo sul seno, poi le accarezzavo i ciuffi della figa, fino a metterle piano piano le dita dentro. Era ancora calda e sbrodolante dei nostri liquidi, le chiesi se potevo riprendere a leccargliela e lei annuì... ci buttammo sul tappeto del salone e mi misi a leccarla con maggiore veemenza rispetto a prima, poi ad un tratto anche lei invidiosa si piegò e sdraiandosi sul suo fianco si mise con accurato impegno a leccare me e a strofinarsi il cazzo sulle sue tette. Mentre le leccavo la figa le mie mani partirono alla scoperta delle natiche della mia signora. Anche questo non era proprio un più il gran bel culo che osservavo qualchetempo addietro. Era tanto!!! Ma aveva sempre un certo fascino, appartenenva sempre ad una signora di più di quarant’anni. Con la mano la massaggiavo, poi lentamente cercai di capire se potevo avventurarmi alla scoperta del buchino del suo sedere. Lei non mi diceva niente mentre col dito facevo pressione sull’ano, era troppo presa a leccare il mio cazzo. Così spostai anche l’attenzione della lingua verso il canale creato dal suo culo, e glialo bagnai tutto tant’è che dopo un po’ il mio dito le entrò senza difficoltà. A quel punto si fermò anche lei mi chiamò e mi disse cosa avessi in mente di fare. Io le dissi che uno dei miei sogni era quello di prenderla proprio da dietro. Le rispose dicendo che avremmo dovuto aver bisognoi di qualcosa che lei non aveva, di qualche crema, altrimenti avrebbe sentito dolore. Io allora le chiesi di appoggiarsi col corpo sul divano e che ci avrei pensato io a renderle meno doloroso l’ingresso. Non senza qualche perplessità, decise di seguire le mie indicazioni, mi misi da dietro e non seppi resistere ala tentazione di cominciare a penetrarla nella figa e poi le sussurrai che avevo intenzione di leccarle tutto l’ano fino a quando non avrei sentito che era pronto a ricevere il mio cazzo. La descrizione del mio intento la fece rilassare parecchio, anzi fu lei ora a incitarmi a cominciare e che voleva farlo fortemente. Mi misi così col viso tra le chiappe della mia signora ed iniziai una lunga. e “stranamente”, succulenta leccata. Avevo a lungo sognato possederla con la bocca e con la lingua, e la sua pelle ancora liscia e profumata accentuarono le mie voglie. Iniziai a leccarla e dopo poco sentivo distintamente che lo sfintere le si stava rilassando e che era più dilatato rispetto all’inizio, provai a mettere prima un dito e a farlo entrare e uscire, “scivolava”, poi provai con due dita, capii che era giunto il momento di prenderla da dietro. Lei pure se ne accorse e mi incito a prenderla, pregandomi però di non farle male. Appoggiai la cappella del mio cazzo sul suo ano, poi piano piano cercai di entrare. Ella provò per un attimo a contrarre il muscolo del suo buco. Io lei presi le tette da dietro cominciai a assaggiargliele, poi le sussurrai che aveva un culo meraviglioso ed entro pochi istanti io sarei stato nuovamente dentro di lei ... si sciolsero le ultime resistenze, dischiuse il suo buchino ed una volta entrato tutto dentro di lei prese dal mobile di fianco al divano una cornice che faceva da specchio ci guardammo e mi disse di penetrarla senza fermarmi perché non sentiva più dolore ma solo piacere.....io le misi le mani sui fianchi e inizia i a penetrarla e a gemere assieme a lei....un sogno che diventava realtà il mio e chissà magari anche il suo.....
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